Tra gli affacinanti borghi delle Cinque Terre e la Versilia si nasconde Portovenere, un’altra perla della Riviera Ligure di levante.
Portovenere è incastonata sulla punta ad ovest del golfo di La Spezia circondata da un mare blu intenso e bagnata da acque cristalline.
A fare da cornice a questo borgo straordinario, ci sono tante spiagge dalle acque trasparenti dove rilassarsi in tranquillità e le tre magnifiche isole dell’arcipelago, la Palmaria, Tino e Tinetto, che fanno capolino.
Il paesino ricorda molto i borghi delle Cinque Terre con le tradizionali case-torri colorate, gli stretti carruggi, il porticciolo di pescatori e le meravigliose chiese medievali.
Forse il modo migliore per scoprire Portovenere è quello di perdersi tra gli stretti vicoli del borgo alla ricerca di scorci caratteristici e di ristorantini e friggitorie che solleticano il nostro appetito.
Portovenere è una destinazione perfetta per una vacanza romantica di coppia, ma anche una destinazione che saprà accontentare i viaggiatori sportivi e gli esploratori più esigenti.
Qui infatti è possibile immergersi tra le profondità del mar ligure alla scoperta di una flora e una fauna sottomarina incredibile.
Ma anche esplorazioni tra la lussureggiante vegetazione mediterranea e arrampicate su bianche falesie a picco sul mare.
La via più caratteristica ed interessante per accedere al centro storico di Portovenere è senza dubbio la porta del borgo.
Questo antico edificio, che risale al dodicesimo secolo ed ancora perfettamente conservato, è lo storico ingresso lungo le antiche mura.
La porta reca l’iscrizione latina “Colonia Januensis 1113” che ricorda proprio come nel 1113 Portovenere venne fortificata dalla Repubblica diGenova diventando un importante baluardo contro la Repubblica Marinara di Pisa.
Una volta attraversata la porta troverete davanti a voi in carruggio ricco di negozi, friggitorie e tante piccole botteghe.
Questa è via Capellini, la via principale del paese. Anche qui troverete le tipiche caratteristiche degli antichi borghi della Liguria: una stradina in pietra che si fa largo attraverso le tipiche case torri.
La Palazzata a Mare è un susseguirsi di antiche case-torri dai colori pastello costruite lungo il mare.
È una sorta di barriera tra i vicoli del centro e il Mare.
In questo scenario questi edifici sembrano come tutte le altre case-torri tipiche della Riviera Ligure.
A Portovenere però hanno una particolarità unica: queste case sono letteralmente appese alla roccia, costruite per metà al piano del lungomare e per metà ancorate alla roccia.
Per godere di un panorama ideale sulla Palazzata e per fare foto magnifiche il punto migliore è sicuramente il molo, che si raggiunge dalla passeggiata Aldo Moro.
La chiesa di San Pietro è il simbolo di Portovenere e probabilmente la prima immagine che ci viene in mente quando pensiamo questa meravigliosa cittadina.
La chiesa di San Pietro è arroccata in cima al promontorio a sud del borgo di Portovenere.
Si affaccia a strapiombo sul mare e sembra un tutt’uno con le rocce del promontorio.
Questa chiesa molto antica ha subito modifiche e trasformazioni lungo i secoli. La struttura che possiamo ammirare oggi e composta da due edifici collegati.
Il più antico ha origine Romanica, l’altro è in stile gotico, costruito nel tredicesimo secolo.
Il risultato è di un monumento unico e indimenticabile grazie alla sua straordinaria posizione e alla sua particolare facciata in pietra bianca e nera, sovrastata dalla possente torre campanaria.
Il Castello Doria di Portovenere è una fortezza imponente costruita sul colle che domina il centro storico.
Questo edificio rappresenta un tipico esempio di architettura militare genovese e risale al 1160.
Una fortezza a pianta pentagonale dall’aspetto austero che testimoniava la potenza della Repubblica di Genova.
Durante la visita si può ammirare questo antico edificio, anche se non rappresenta un punto di interesse di particolare pregio. Godrete però di un’impareggiabile panorama sul Mare.
La grotta di Byron è una cavità naturale profonda 20 metri, tra le mura del castello e la chiesa di San Pietro.
È senza dubbio una delle attrazioni più suggestive e conosciute di Portovenere.
Il suo nome originale era “Grotta Arpaia” ma venne ribattezzata così poichè si diceva che Lord Byron si ispirò a questo luogo magnifico per descrivere la caverna del corsaro, uno dei suoi poemi più celebri.
Si dice anche che partendo da questa grotta Byron nuotò per ben 8 chilometri per raggiungere il suo amico Shelley a Lerici.
L’immersione nella grotta di Byron può essere affrontata da nuotatori esperti ma anche da principianti. Questa facile immersione regala un panorama sottomarino ricco di tante specie affascinanti, come crostacei, anemoni e tanti pesciolini colorati.
Mater Naturae è una statua di bronzo realizzata nel 1989 dallo scultore Raffaele Scorzelli che rappresenta una formosa donna seduta, simbolo di madre natura, di fertilità e di abbondanza.
Potrete ammirarla lungo il sentiero che porta verso la grotta di Byron.
La chiesa di San Lorenzo è il più bello tra gli edifici religiosi di Portovenere.
Questa chiesa fu costruita nel 1130 ma modificata più volte nel corso dei secoli.
Durante la visita potrete ammirare numerose opere d’arte, ma solo una è davvero famosa ed ha segnato la vita del Borgo di Portovenere: Il dipinto della Madonna Bianca.
La leggenda narra che quest’opera d’arte giunse a Portovenere tra le onde del mare, nel 1204 all’interno di un tronco di cedro libanese.
Sia la pergamena della Madonna Bianca, sia il tronco di cedro è possibile ammirarli all’interno della chiesa di San Lorenzo.
Una gita in barca alla scoperta dell’isola Palmaria è un’esperienza imperdibile durante la vostra visita a Portovenere.
L’isola Palmaria è la più grande tra le isole dell’arcipelago spezzino e, rispetto alle isole del Tino e del Tinetto, è l’unica visitabile.
Questa piccola isola è amatissima sia dai viaggiatori che dagli abitanti della zona per la bellezza della natura e per la limpidezza delle acque che bagnano le sue spiagge.
Il versante orientale dell’isola scende dolcemente verso il mare ed è coperto da una lussureggiante vegetazione mediterranea.
Il versante occidentale è invece caratterizzato da ripide scogliere alte fino a 188 metri.
Una delle spiagge più conosciute dell’isola Palmaria è la spiaggia del Pozzale, proprio di fronte all’isola di Tino. Questa spiaggetta è in una zona selvaggia e poco affollata dell’isola ed è annoverata tra le migliori spiagge della Liguria.
Nella stessa zona troverete anche alcune grotte naturali meravigliose: la Grotta Azzurra e la Grotta dei Piccioni entrambe affascinanti ma raggiungibili solo via mare.
L’isola del Tino a si trova a sud del isola Palmaria ed è riconoscibile per la sua forma triangolare e per la sua natura, ricca di vegetazione mediterranea.
Da molti anni è interamente sotto la giurisdizione della marina militare ed è quindi sottoposta a vincoli e chiusa alle visite.
L’unico giorno in cui è possibile visitarla è il 13 settembre, giorno del patrono, San Venerio. In quella data è possibile visitarla attraverso escursioni organizzate dal parco.
L’isola del Tinetto è davvero molto piccola. Ha infatti un’estensione poco superiore a mezzo ettaro. Sul Tinetto venne realizzato il primo insediamento monastico risalente al 6º secolo.
Davanti al Tino si erge dalle acque una statua della vergine Maria che a mani giunte guarda verso il mare aperto. Questa è la Stella Maris, che poggia su uno spuntone di roccia chiamato “Ccoglio del Diavolo” ed indica hai naviganti una pericolosa secca.
A pochi chilometri dal centro di Portovenere troverete la frazione di Le Grazie.
Questo è un luogo ideale per gli amanti della tranquillità, che potranno ammirare i suoi scorci pittoreschi in un tratto di costa particolarmente bello.
L’atmosfera di questo borgo è molto più tranquilla rispetto a Portovenere e questa frazione è ancora molto legata alle sue tradizioni antiche.
Le Grazie è incastonato in una insenatura protetta da venti e da mareggiate.
Anche qui dominano le tradizionali case-torri dalle facciate variopinte sopra il porticciolo di pescatori e di barche a Vela.
Un luogo di interesse a Le Grazie è la villa Romana del Varignano un interessante sito archeologico che conserva il frantoio più antico della Liguria.
Se durante la vostra visita a Portovenere vi viene voglia di mare e di un po’ di tintarella rimarrete decisamente soddisfatti.
A Portovenere il mare è cristallino e le spiagge sono incantevoli.
Ma siamo in Liguria e anche a Portovenere le spiagge sono piccole e per la maggior parte con un fondo di ciottoli e sassolini.
Spiagge vicino al centro di Portovenere
Vicino al centro storico di Portovenere ci sono quattro spiagge principali.
Spiaggia di Calata Doria
La spiaggia di Calata Doria è un piccolissimo tratto di sabbia che si trova sulla piazzetta principale, vicino al Terminal traghetti del borgo.
È consigliabile scegliere di fare il bagno in questa spiaggia quando ci sono poche imbarcazioni in giro e quando il borgo non è tanto affollato. Una spiaggia da scegliere decisamente in bassa stagione.
Arenella Beach
la spiaggia dell’Arenella si trova a circa 400 metri dal centro storico di Portovenere e affaccia direttamente sull’isola Palmaria.
Anche in questo caso la spiaggia è piuttosto piccola e l’accesso ad acqua un pèo’ difficoltoso. L’acqua è meravigliosa e l’atmosfera allegra che fa subito estate.
La spiaggia libera dell’olivo
La spiaggia libera dell’olivo è senza dubbio la più popolare a Portovenere.
L’accesso al mare è il più comodo tra le spiagge vicine al centro. La sua posizione incastonata all’interno del golfo la rende una spiaggia perfetta per una giornata di relax anche se c’è soffia il vento e il mare è agitato.
Sporting Beach
Lo Sporting Beach e il classico stabilimento balneare in stile ligure. In questo lido si gode di un mare stupendo e di un panorama eccezionale.
Qui potete decidere di passare l’intera giornata sotto l’ombrellone, prendere un aperitivo o assaporare qualche piatto per pranzo.
Spiaggia Mirella
Un’altra spiaggia iconica di Portovenere è la spiaggia Mirella. Questa spiaggia libera ha un acqua cristallina e per questo è molto gettonata dai visitatori e dagli abitanti del borgo.
Spiagge dell’Isola Palmaria
Per vivere il meglio del mare a Portovenere, però, bisogna spingersi un po’ più la.
L’isola Palmaria, infatti, custodisce le spiagge più belle, più selvagge e quelle da cui godere dei più bei colori che il mare della Liguria offre.
Le spiagge migliori dell’isola palmaria sono tre.
Spiaggia del Pozzale
Spiaggia del Pozzale, conosciuta anche come Cala del Pozzale è annoverata tra le migliori spiagge della Liguria.
Questa spiaggia è raggiungibile solo via mare. Se non si possiede una barca è possibile utilizzare i battelli in partenza da La Spezia e da Portovenere.
Qui troverete una spiaggia circondata da bianche pietre calcare e dalla classica vegetazione mediterranea. Il panorama delle imponenti scogliere levigate dal mare e dal vento sarà davvero suggestivo.
Cala Fornace
Cala Fornace è una spiaggia molto piccola ma suggestiva poco distante dalle batterie di Carla Fornace, un’installazione militare di fine 800.
Il fondo della spiaggia è di ciottoli e l’acqua è di un meraviglioso colore smeraldo.
Spiaggia del Secco
A Punta Secco troverete la Spiaggia del Secco. Tra le spiagge della Palmaria è quella più vicina alla Palazzata a mare di Portovenere.
Qui troverete una spiaggia attrezzata di lettini, ombrelloni e un ristorante.
Il mare è trasparente ed il fondo della spiaggia è di ciottoli misti a sabbia.
LERICI
Lerici è una delle località turistiche più amate e più rinomate di tutta la Riviera di Levante, famosa per le sue spiagge e per i suoi scorci meravigliosi.
Se siete alla ricerca di una destinazione per godervi una vacanza sulla riviera di levante all’insegna del mare e dell’abbronzatura Lerici è la destinazione perfetta per voi: ogni giorno potrete andare alla scoperta di una spiaggia sempre nuova e sempre diversa con in comune, naturalmente, un’acqua cristallina e trasparente tipica del mare della Liguria.
Qui vi troverete anche in una posizione strategica per per esplorare altre meraviglie dei dintorni. Gite in barca alla volta di Portovenere e delle Cinque Terre oppure un giro verso le località mondane della Toscana.
Lerici è incastonata nel Golfo dei Poeti. Non a caso famosissimi poeti e scrittori di epoche passate passarono di qui e vennero ispirati dalla bellezza di questo luogo.
Il protagonisti assoluti del romanticismo inglese come Lord Byron, Percy e Mary Shelley rimasero incantati dai meravigliosi scorci che Lerici regala da sempre.
Ci sono ampie testimonianze che molti secoli prima grandi scrittori nostrani come Dante, Petrarca e Boccaccio furono ospiti di questo borgo e dopo di loro, in tempi più recenti, anche Giosuè Carducci e Gabriele D’Annunzio.
Durante le vostre vacanze, tra un bagno al mare e una cenetta romantica in un ristorantino nel borgo antico, lasciatevi trasportare dal fascino di questa cittadina e andate anche voi alla ricerca degli angoli più romantici di questo angolo della Liguria di Levante.
Cosa Vedere a Lerici
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Il castello che domina dall’alto di un promontorio roccioso la cittadina di Lerici fu costruito dai pisani intorno alla metà del 200 all’epoca delle repubbliche marinare e della guerra con genova.
Nel 1256 Genova conquista il borgo e rinforza il castello, sopraelevando la possente torre pentagonale.
Il castello ha attraversato i secoli e oggi conserva pressoché intatte le mura esterne anche grazie ai recenti restauri. Anche la piccola cappella gotica dedicata a Santa Anastasia è in buone condizioni.
Il Museo geopaleontologico del castello di Lerici, inaugurato nel 1998, raccoglie una vasta collezione di reperti fossili provenienti soprattutto dallo Spezzino e dalla Lunigiana, oltre a una collezione di minerali.
Se per caso non doveste essere appassionati di geopaleontologia poco male: dal castello si gode di una vista mozzafiato sul Golfo dei Poeti!
Per raggiungere il castello si può scegliere una scalinata di 168 gradini dopo aver percorso i vicoli del centro storico oppure il pratico ascensore.
Il punto nevralgico di Lerici è piazza Garibaldi, la piazza centrale aperta sul mare e chiusa dalle belle case in tinte pastello, che durante l’estate si affolla di tavolini e turisti.
Qui troverete l’oratorio di San Rocco, risalente al XIII secolo, che venne costruito su un antico hospitale per i pellegrini in transito e dedicato al santo protettore degli appestati durante la pestilenza del 1523.
Molto interessante è il campanile, che venne realizzato riadattando e trasformando la precedente torre romana. All’interno della torre si trova ancora lo stemma genovese.
Lerici è conosciuta e apprezzata anche per le residenze settecentesche che le famiglie più ricche costruirono sul golfo.
La più bella di tutte è probabilmente Villa Marigola, che si trova sul promontorio che divide le insenature di Lerici e San Terenzo.
Fu costruita dai marchesi Ollandini come luogo di villeggiatura nella seconda metà del Settecento. Nell’ampio terreno circostante c’erano un giardino di agrumi, uliveti e vigne; solo nell’Ottocento verrà creato il parco vero e proprio, con giardino all’inglese e punti panoramici.
Alla fine del secolo la villa passa al banchiere inglese Reginald Jenkin Pearse, che ospita protagonisti della vita culturale e artistica di tutta Europa.
Dal 1979 la villa è sede di manifestazioni culturali e congressuali.
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Frazioni di Lerici
Se volete scoprire tutto il meglio di questo splendido territorio dovreste anche andare alla scoperta delle piccole frazioni di Lerici: San Terenzo, a ponente e Fiascherino e Tellaro a levante.
Questi tre borghi ricordano molto i paesini delle Cinque Terre: tipici borghi marinari dalle tradizionali, arroccate e coloratissime case-torri a ridosso del mare.
San Terenzo è la frazione più importante e più vicina. Dista solamente 2 km dal centro di Lerici.
Se seguite i nostri consigli, per andare a visitare San Terenzo è consigliata una bella passeggiata sul lungomare, magari durante un pomeriggio inoltrato, alle luci del tramonto. Vi aspetta un’atmosfera meravigliosa e una vista su diverse spiaggette che si alternano lungo la via.
La strada è facile da trovare. All’inizio e la fine dell’itinerario dominano due imponenti castelli. Quello di Lerici da una parte e il Castello di San Terenzo dall’altra.
Fiascherino e Tellaro sono più piccole e tranquille e anche loro meritano una visita, macchina fotografica alla mano!
Un fenomeno curioso che potrete ammirare sui monti di San Lorenzo, alle spalle di Lerici, è la Farfalla Dorata.
Questo strano fenomeno, si può osservare nel giorno del solstizio d’estate e in quelli immediatamente precedenti e successivi: i raggi del sole, al tramonto, passano attraverso uno spiraglio creato da una formazione megalitica denominata quadrilithon, e proiettano su uno dei menhir un fascio di luce a forma di farfalla. spiriti degli uomini, una volta morti, tornassero
Spiagge ampie e minuscole baie, lidi attrezzati oppure liberi: da San Terenzo a Tellaro non manca la scelta, agli amanti di tintarella e bagni.
La prima che s’incontra, venendo da La Spezia, è la famosa spiaggia della Baia Blu, racchiusa tra punta Santa Teresa e punta Galera e un tempo chiamata cala Chiappara.
San Terenzo ha una spiaggia comoda e sabbiosa, posta proprio di fronte al paese.
Andando verso Lerici, ecco la Venere Azzurra, forse l’arenile più noto della zona: si trova a metà strada tra Lerici e San Terenzo ed è circondata da colline verdi; proprio di fronte, si stagliano le isole del Tino e della Palmaria.
Luogo molto amato dai turisti e dai villeggianti spezzini (anche perché la spiaggia è libera, ma ben attrezzata), la Venere Azzurra viene premiata con la Bandiera Blu ogni anno dal 2000.
Procedendo verso il paese, chi non ama gli scogli (in estate presi d’assalto) trova un paio di spiaggette prima della mole imponente del castello. Dietro, la piccola spiaggia di San Giorgio ripaga della fatica offrendo un ambiente naturale e un contesto paesaggistico davvero notevoli.
All’estremità meridionale del golfo di Lerici, a Fiascherino, si arriva, dopo una lunga scalitata, a una piccola baia con una spiaggia stretta, dove c’è la possibilità di noleggiare sdraio e ombrelloni.
Poco più avanti, in località Treggiano, un’altra scalinata e un’altra piccola spiaggia, affacciata sul borgo di Tellaro. Dal borgo si può anche prendere un sentiero per i cosiddetti “spiaggioni” di Tellaro: il cammino è insidioso e bisogna essere un po’ allenati per affrontarlo, ma lo scenario che si apre alla fine merita un po’ di trekking.
MANAROLA
Manarola, il secondo paese delle Cinque Terre arrivando da La Spezia, è forse, tra gli altri, il borgo più pittoresco, composto dalle caratteristiche case-torri arroccate e coloratissime che si affacciano sui carruggi e sulla via principale.
Manarola sembra un paese in miniatura: Il paese si sviluppa intorno alla strada principale che ripercorre il corso del torrente Groppo, che oggi è coperto e non più visibile. Dalla via principale si diramano numerosi carruggi e vicoletti in pietra tutti da scoprire, per raggiungere i lati del promontorio e le case più in alto.
La piazza principale del borgo è curiosamente in alto rispetto al resto dell’abitato. Tra le case che svettano in cima al borgo è visibile una piramide bianca, che, storicamente, ha sempre avuto la funzione di segnale per le navi.
Le prime testimonianze storiche su Manarola appartengono alla seconda metà del Duecento, legate alle vicende della famiglia dei Fieschi di Lavagna. Passato sotto il dominio di Genova, il paese conobbe un progressivo sviluppo, diventando uno dei maggiori produttori di olio e vino.
Proprio a questa vocazione agricola Manarola deve probabilmente l’origine del suo nome: derivato da un Manaraea dialettale, risale a un antico magna Roea, vale a dire magna rota, o ‘grande ruota’ da mulino ad acqua.
Oggi questa località, è conosciuta, oltre che per la sua bellezza, anche per i vini che vengono prodotti nei dintorni, come lo sciacchetrà.
Dalla Stazione ferroviaria di Manarola è possibile percorrere la via dell’amore, lo scenografico sentiero per raggiungere Riomaggiore.
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Cosa Vedere a Manarola
Manarola è piccola ma ha tante cosa da vedere e tanti scorci da fotografare. Ecco l’elenco completo dei punti di interesse di questo meraviglioso Borgo.
La chiesa di San Lorenzo è il monumento principale di Manarola e fu costruito nel 1338 dagli abitanti di Manarola e di Volastro.
Questa chiesta è in stile Gotico e il rosone presente sulla facciata ha una grande importanza architettonica. La torre campanaria è distaccata dalla struttura principale e storicamente aveva funzioni difensive di avvistamento.
La via dell’amore è lo spettacolare sentiero scavato nella roccia che collega Manarola e Riomaggiore.
Immersa in un ambiente incontaminato e con una vista unica sulle rocce e sul mare azzurro, è senza dubbio una delle più famose e più belle strade panoramiche d’Italia.
La fortezza di Manarola fu costruita nel XII secolo per difendere il Borgo dalle incursioni dei pirati saraceni. Successivamente rappresentò il nucleo vero e proprio dell’antico paese.
Oggi alcune parti sono ancora ben conservate e visibili, altre sono state incorporate dalle abitazioni arroccate sul mare.
Non ci sono più parti visibili, invece, dell’antico castello, che era stato costruito insieme al bastione.
Dicono che sia il presepe più grande del mondo. Di sicuro, data anche la straordinaria collocazione, è uno dei più suggestivi e anche uno dei più ecologici. Da circa quarant’anni, l’8 dicembre a Manarola è il giorno della processione e dell’accensione del presepe: circa 300 personaggi tutti a grandezza naturale (tra cui angeli, Re Magi, contadini e pescatori) riempiono di luce la collina delle Tre Croci.
L’idea venne a un ferroviere in pensione, Mario Andreoli, che in origine volle sostituire le tre vecchie croci di legno ormai logorate con tre croci illuminate, per una promessa fatta al padre. Da li in avanti, anno dopo anno, con un lavoro lungo e paziente, ha saputo creare i suoi personaggi (alti da 1 a 3 metri) utilizzando solo materiale di recupero.
Oggi ci vogliono giorni e il lavoro di molti volontari per mettere in scena, ogni anno, il presepe illuminato da circa 15.000 lampadine e servito da 8 chilometri di cavi elettrici.
Dal 2007 il presepe è ancora più green: sulla capanna di Gesù Bambino sono stati montati pannelli fotovoltaici che garantiscono tutta l’energia elettrica necessaria.
Il presepe è visibile tutti i giorni (viene acceso al calar delle tenebre) dall’8 dicembre alla fine di gennaio.
Via Belvedere è un suggestivo punto panoramico dove scattare foto e godersi una vista mozzafiato. Un vero e proprio Balcone a picco sul mare e sul borgo di Manarola.
Per raggiungerlo bisogna andare verso la parte più bassa del borgo. Una volta arrivati nei pressi del porto bisogna risalire fino a piazza Eugenio Montale.
Il Santuario di Nostra Signora della Salute si trova nella frazione di Volastra e si raggiunge attraverso un piacevole sentiero che costeggia un torrente.
Si tratta di una chiesa costruita nel X secolo con le linee semplici dello stile romanico.
Il Porto di Manarola è sicuramente un punto di vista interessante da dove ammirare il Borgo. Qui vi attraccano le barche, ma l’acqua pulita e profonda rende questo specchio d’acqua perfetto per un bagno o per un tuffo rinfrescante.
L’oratorio si trova nella Piazza della Chiesa della natività e risale al XV secolo. Oggi è una chiesetta molto semplice con la facciata decorata da un piccolo rosone in vetro in cima.
Tra i borghi più antichi del Parco Nazionale delle Cinque Terre c’è Volastra che risale all’epoca etrusca. Costruita lungo l’antica via Aurelia, il suo nome significa “Terra degli ulivi”.
Volastra è un luogo di grande fascino dove è possibile ammirare, oltre al panorama, gli originali terrazzamenti a secco liguri dove vengono da sempre coltivati la vite e gli ulivi.
MONTEROSSO
Tra tutti i borghi delle Cinque Terre, Monterosso è il primo che incontrerete se arrivate da Genova e l’ultimo arrivando da La Spezia. Quello più a ponente insomma.
Tra tutti e cinque è sicuramente il paese più accessibile, perché è circondato da un territorio più dolce e facilmente raggiungibile. Per chi non conosce le Cinque Terre un’ottima idea potrebbe quella di sfruttare Monterosso come punto di partenza strategico alla scoperta degli altri borghi. O, magari, lasciarlo per ultimo per godersi anche qualche giorno di vacanza all’insegna dell’abbronzatura e del relax in spiaggia.
Proprio questa semplicità di accesso ha reso Monterosso la cittadina più popolosa delle Cinque Terre ed anche quella con una più ampia offerta di locali, bar e ristoranti.
Alcuni la ritengono la più viva e rinomata delle cinque. Di sicuro lo scrittore Eugenio Montale, che qui passò l’infanzia e molte estati della sua vita, volle celebrare la bellezza della natura di Monterosso in molte delle sue opere.
Ma com’è fatta Monterosso?
Monterosso è composta da una parte antica e da una parte più moderna, collegate insieme da un tunnel. Lungo il litorale della parte nuova c’è una bellissima spiaggia sabbiosa molto gettonata, la spiaggia di Fegina.
Poi naturalmente le coloratissime case-torri, i carruggi, gli scorci e la natura rigogliosa rendono Monterosso un borgo affascinante che merita una visita almeno una volta nella vita.
Cosa Vedere a Monterosso
Anche se a Monterosso la vita di spiaggia è molto piacevole e la cena in un ristorantino sul mare è assolutamente imperdibile, vale la pena ritagliare mezza giornata alla scoperta del centro storico, tra i carruggi, alla scoperta di scorci autentici e dei monumenti più interessanti.
La chiesa di San Giovanni Battista, fu costruita a partire dalla metà del Duecento, ed è in stile gotico genovese. La facciata ha i caratteristici colori a strisce bianche e scure (serpentinite verde), con un notevole rosone traforato centrale, opera probabilmente di artisti toscani.
Il campanile era una torre di avvistamento genovese, riadattato alle nuove esigenze. Quello che si può vedere oggi è però una ricostruzione.
Attiguo alla chiesa è l’oratorio barocco Mortis et Orationis, sede della Confraternita dei Neri, che conserva una pregevole statua lignea del XVI secolo raffigurante Sant’Antonio Abate.
La lunga e sabbiosa spiaggia di Fegina, divisa in due da un grande posteggio, è chiusa nella parte occidentale dalla curiosa statua del Gigante. Venne costruita nei primi anni del Novecento dallo scultore Arrigo Minerbi e dall’architetto Rolando Levacher, incaricati da Giovanni Pastine, un emigrante che aveva fatto fortuna in Argentina. La statua, alta 14 metri, danneggiata prima dai bombardamenti e e poi dalle mareggiate e in attesa di un restauro, rappresenta Nettuno, che in una mano teneva un tridente, mentre con l’altra sorreggeva una grande terrazza a forma di conchiglia.
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Semaforo di Punta Mesco
Una passeggiata di circa un’ora conduce al «semaforo» di punta Mesco, un faro oggi abbandonato, da dove si gode di una vista impagabile. Nei pressi si trovano anche i resti dell’eremo di Sant’Antonio, un complesso medievale (ma chiesa e romitorio potrebbero essere più antichi) abbandonato all’inizio del Seicento.
Il Castello e Torre Aurora fanno parte delle fortificazioni costruite per difendere Monterosso dagli attacchi Pisani e saraceni. Torre Aurora, a picco sul mare, era detta “torre con batteria”. Il castello, sulle alture, conserva ancora la merlatura ghibellina e i resti della cittadella.
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Convento dei frati cappuccini
Sulla collina si trova anche il convento dei Cappuccini, eretto nel XVII secolo. Monterosso è sempre stata molto legata alla sua comunità monastica, a partire dal 1593, quando il primo cappuccino giunse da Genova. Il monaco riuscì a riappacificare le diverse fazioni del paese, e i monterossini si sdebitarono contribuendo alla costruzione del convento. La chiesa custodisce alcuni tesori d’arte, tra i quali una Crocifissione di Antoon van Dyck e un San Gerolamo attribuito a Luca Cambiaso.
Il Santuario di Nostra Signora di Soviore è a circa quattro chilometri da Monterosso, a circa 400 metri sul livello del mare ed è molto suggestivo. Ci si arriva tranquillamente in auto ma il percorso, a piedi, è molto più seducente.
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Villa Montale
Tra le ville sopravvissute c’è la «pagoda giallognola», quella dove soggiornava Eugenio Montale, futuro Premio Nobel per la letteratura, che qui veniva in vacanza già dall’infanzia. Dal 2015 esiste un parco letterario dedicato al grande poeta: per ora è più virtuale che reale, ma di tanto in tanto è possibile seguire le escursioni organizzate per ritrovare il passaggio di Montale, intuire gli angoli e gli scorci che l’hanno ispirato, ascoltare le letture dei suoi versi.
Notoriamente le spiagge rappresentano un po’ il tallone d’Achille delle cinque terre, che generalmente sono poche e abbastanza piccole.
Non è così però a Monterosso dove, invece, la spiaggia di Fegina è una delle attrazioni più amate, menzionata addirittura dalla rivista “Forbes” come una delle 25 spiagge più sexy del mondo.
Dalla stazione ferroviaria è un attimo raggiungerla scendendo una comoda scalinata. Da li si estende una spaziosa spiaggia di sabbia che in parte è libera ed in parte è servita da alcuni stabilimenti balneari. Sicuramente è la migliore spiaggia per famiglie delle Cinque Terre.
Alla fine del lungomare c’è il tunnel che porta alla parte vecchia del Borgo. Dall’altra parte del tunnel c’è la seconda bella spiaggia di Monterosso, incastonata tra il porto e la ferrovia.
Le spiagge finiscono dove inizia la passeggiata verso Manarola, il famoso “Sentiero Azzurro“, che poi tra Manarola e Riomaggiore è noto come la “Via dell’Amore.